Gli pneumatici non scadono, potrei girare con gomme con molti anni di età e ottenere delle performance molto simili a quelle che avrebbero offerto nel loro anno di produzione.
La percentuale di gomma naturale presente in uno pneumatico odierno è prossima allo 0%, la composizione quasi interamente sintetica degli pneumatici fa si che essi a differenza nostra non temano il passare degli anni.
Ciò che influenza realmente l’integrità di uno pneumatico è il modo in cui esso viene conservato. Se conservate sotto al sole e alla neve le gomme perdono efficienza anche pochissimo tempo dopo essere state prodotte.
Il DOT, ovvero i dati relativi alla data di produzione dello pneumatico riportati su ciascuna gomma, sono presenti perché obbligatori per il mercato americano. In Europa lo troviamo semplicemente perché gli pneumatici sono spesso uguali in tutto il mondo.
E non che ciò ci dispiaccia, perché anche se è vero che l’età non conta, uno pneumatico con più anni potrebbe, teoricamente, aver avuto più probabilità di essere stoccato in maniera non pienamente adeguata nei vari piazzali o magazzini a temperature e condizioni non proprio idonee. Questo ci fa capire l’importanza di acquistare da rivenditori di fiducia in grado di garantire la corretta conservazione e quindi la qualità del prodotto
In teoria quindi, uno pneumatico vecchio ma ben conservato offre performance più simili a quelle di partenza di uno più recente ma conservato in maniera errata.
Le regole standard sono: conservare gli pneumatici in verticale, a temperatura non inferiore agli 0 gradi (meglio 5 in più, quindi 5 gradi per quelli racing) ed evitar loro l’esposizione alla luce del sole.
Ovviamente quanto detto è valido esclusivamente per gli pneumatici nuovi.
Dal momento in cui uno pneumatico entra in temperatura inizia il suo effettivo ciclo di vita, infatti una volta scaldati gli pneumatici diventano dei veri e propri elementi vivi!
L’usura degli pneumatici infatti non si misura solo in mm ma anche in cicli termici. Per assurdo, in uso racing, potrebbe succedere che anche pneumatici mai usati ma tenuti in termocoperta per un po’ di tempo offrano performance inferiori alla loro condizione di origine.
Un’altra cosa che sarebbe meglio evitare ai nostri pneumatici è l’uso delle termocoperte a lungo e a temperature troppo elevate: Per esempio la Pirelli consiglia di mantenere le gomme a 80 gradi per 50 minuti, ogni azione che lunge da queste indicazioni di fatto riduce il ciclo di vita e l’efficienza dello pneumatico.
Questo non significa che lo pneumatico poi sia necessariamente da buttare, ma che comunque non offrirà le stesse performance iniziali.
Per una cosa il DOT però è molto importante:
La Pirelli ogni anno riporta le innovazioni studiate Nel world SBK all’interno degli pneumatici che produce e mette in commercio!
Quindi in base all’anno di produzione è possibile che ci siano alcune differenze sugli pneumatici, ciò è relativo ai programmi di sviluppo dell’azienda e agli aggiornamenti che mette in atto per migliorare i propri prodotti.
Questo si traduce in una questione piuttosto ovvia: Lo pneumatico del 2001 sarà anche perfettamente conservato ma la Pirelli in 19 anni direi che ne ha fatta di strada, in tutti i sensi.